Autore: Aurelio Samorì
Anno: 2016
Organico: fl, cl, sax contralto, vl, chit, fis, pf
Editore: inedito
Dedica: a Stefano Alessandretti e Filippo Perocco; a Leonardo De Marchi (Fantasia in miniatura), a Gabriele Soppelsa (Arabeschi), a Corrado Rojac (Passacaglia brevissima), a Fabrizio Paoletti (Cantilena tesa), a Costanza Pasquotti (Pianoflash), a Alessandro Fagiuoli (Intermezzo capriccioso), a Caterina Stocchi (Cadenzine e stretto).
Prima esecuzione: Faenza, sala Fellini, 17 aprile 2016. Direttore: Filippo Perocco
Questo brano è stato scritto per un concerto tenuto a Faenza nell’aprile 2016 e per l’annesso progetto discografico dedicato alla recente produzione solistica e cameristica di Aurelio Samorì.
La chitarra si ritrova a dialogare in un inusuale contesto di ensemble, a volte anche da solista (v. ad esempio il I movimento, Fantasia in miniatura). Ogni movimento ha infatti come protagonista uno strumento diverso; i materiali motivici sono ricavati dalle lettere dei nomi dei componenti dell’ensemble.
Oltre alla gradevole e fresca inventiva melodica (si scorgono talvolta alcuni “fantasmi” di temi noti) e alle interessanti soluzioni armoniche, il brano ha la particolarità di riuscire a far emergere tutti gli strumenti – ivi compresa la chitarra – senza per questo sacrificare la densità polifonica nel suo insieme.